Recensione su La Stampa
del 14/11/2010
1 dicembre 2010 alle ore 1.32
L’Angolo di Parin (voto 7)
La buona qualità della tradizione.
di Luca Ferrua
L’indirizzo dice via Galliari, ma per tutti l’Angolo di Parin è un pezzo di vecchia Torino che si affaccia su via Ormea. Anche il nome è all’antica, «osteria con spaccio», e vista la zona il gioco di parole fa sorridere. Dentro non è facile trovare un posto e per chi sceglie il suggestivo séparé attaccato alla porta d’ingresso ogni entrata e ogni uscita diventano un po’ un supplizio ma il cibo ne vale la pena.
Anche lo stile di chi lavora ai tavoli è segnato da una cortesia sabauda. Il menù è ricco e semplice e il barbera sfuso da consigliare. Il piatto di bollito è completo, semplicemente buono. Le salse, gradevoli, non fanno sognare ma l’atmosfera è giusta per un bollito classico da brume autunnali. Una volta di questo ristorante si ricordava anche la citazione di Joyce «Dio fece il cibo, ma certo il diavolo fece i cuochi». Sul bollito il cuoco dell’«Angolo di Parin» non ha fatto danni. Anzi.